L'audio-psico-fonologia distingue il sentire dall'ascoltare. Sentire significa percepire i suoni, mentre ascoltare implica un “mettere a fuoco”. L'ascolto, perciò, è un processo attivo, che si plasma nel corso degli anni, con le esperienze vissute. Per questo, il modo di ascoltare di ciascuno è unico. Esso mette in contatto l'individuo con sè stesso e con il mondo che lo circonda.
Le ricerche di Tomatis hanno dimostrato che l'uomo inizia ad ascoltare ben prima della nascita, quando è ancora immerso in quell'ambiente sonoro che è il ventre materno. E' lì che l'ascolto prende forma a partire da un suono fondamentale: la voce della madre. Questo suono viene trasmesso al feto attraverso la colonna vertebrale della gestante, come l'anima del violino trasmette il suono alla cassa armonica. Esso, ricco di frequenze acute, dona al nascituro la prima esperienza sonora significativa. Gli studi del prof. Tomatis ne hanno sottolineato il ruolo fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso.
Le persone che soffrono di depressione sono costantemente stanche, perdono interesse anche per le più semplici attività quotidiane, spesso fanno fatica a trovare la motivazione per uscire da questo stato di empasse. La stimolazione con l'Orecchio Elettronico sfrutta le proprietà dinamizzanti dei suoni acuti per fornire alla persona l'energia necessaria a superare i propri blocchi.
Questo tipo di stimolazione ricongiunge l'individuo con l'esperienza sonora dell'ascolto intrauterino. I suoni filtrati, infatti, hanno la capacità di ricongiungere la persona con la propria madre e, quindi, con le proprie radici. Ciò permette di ritrovare quella tranquillità primordiale che è propria della vita nel ventre materno. Questi suoni, associati all'effetto riequilibrante dei Canti Gregoriani, dai noti effetti sul respiro e sul battito cardiaco, sono particolarmente efficaci nel trattamento di disturbi d'ansia. Essi hanno inoltre un effetto attenuante sui disturbi del controllo degli impulsi.
Gli esercizi svolti con l'Orecchio Elettronico hanno come scopo principale il risveglio del desiderio di ascoltare. Ne consegue un effettivo miglioramento della qualità della comunicazione e dell'ambito relazionale in genere.
In particolare, il Metodo Tomatis si presta a quelle situazioni in cui la persona è chiusa in sè stessa e non è più in grado di comunicare efficacemente con l'esterno. Il caso estremo è quello dell'autismo infantile, in cui il bambino non ha sviluppato il desiderio di aprirsi al mondo e manifesta un atteggiamento indifferente se non oppositivo nei confronti degli altri. Un percorso di più cicli d'ascolto ripetuti è in grado di portare il bambino autistico ad una maggiore apertura ed al contatto con il proprio corpo. Ciò permette, inoltre, di attenuare le reazioni di ipersensibilità – in particolare ai suoni – che questi bambini spesso presentano.
Centro Tomatis
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